Er feu d'ra madona di beppe fenocchio
Nonno Nando cominciava a raccogliere scaglie di legno, bropin dei fagioli, canne usate rami della potatura, erbacce. Accantonava e ammucchiava, sorrideva se gli dicevi che era pericoloso accendere fuochi. – “ Mi ro anvisch pà! (io non lo accendo!).”
A fine Agosto lo vedevi consultare Frate Indovino e il Chiaravalle, poi soddisfatto iniziava a spostare il materiale da ardere e lo disponeva con cura. Impiegava sette giorni. La mattina del sette Settembre ci chiedeva se alla sera eravamo a casa e alle nostre risposte affermative ci ricordava: “Staseira jè er feu dra Madona!” Verso le 21,30 controllava l'orologio e osservava se verso Bosia, Castino, Cravanzana, Feisoglio e NIella qualche fuoco fosse già acceso. Si avviava e con uno zolfanello accendeva l'accendino formato da un bastoncino con uno straccio arrotolato. Oi dava feu e aggiustava con il tridente.- “Bèica là ntèr Rutte, ansra Langa, a Fèisseu.......! “
Era felice che qualcuno mantenesse la tradizione! Alessandro lo osservava e giocava con i ramoscelli incandescenti. Io gli chiedevo: - “ È tradizione pregare durante il fuoco?” rispondeva “ Èr feu a rè già na preghiera ca va an ciel, ma set preghi o va nèn mà! “ (Il fuoco è già una preghiera che va in cielo ma se preghi non va male!).
Si rimaneva lì attorno al falò prima a guardare le fiamme , poi le braci. Ogni anno avevo le stesse domande da porre, lui con pazienza rispondeva.
La tradizione durò dall'87 al 2004, nonno Nando nel 2005 andò avanti. Da allora qui ad Arguello non accendiamo più il feu dra Madona ma lui è felice perché sente che almeno lo ricordiamo!
BEPPE FENOCCHIO
A fine Agosto lo vedevi consultare Frate Indovino e il Chiaravalle, poi soddisfatto iniziava a spostare il materiale da ardere e lo disponeva con cura. Impiegava sette giorni. La mattina del sette Settembre ci chiedeva se alla sera eravamo a casa e alle nostre risposte affermative ci ricordava: “Staseira jè er feu dra Madona!” Verso le 21,30 controllava l'orologio e osservava se verso Bosia, Castino, Cravanzana, Feisoglio e NIella qualche fuoco fosse già acceso. Si avviava e con uno zolfanello accendeva l'accendino formato da un bastoncino con uno straccio arrotolato. Oi dava feu e aggiustava con il tridente.- “Bèica là ntèr Rutte, ansra Langa, a Fèisseu.......! “
Era felice che qualcuno mantenesse la tradizione! Alessandro lo osservava e giocava con i ramoscelli incandescenti. Io gli chiedevo: - “ È tradizione pregare durante il fuoco?” rispondeva “ Èr feu a rè già na preghiera ca va an ciel, ma set preghi o va nèn mà! “ (Il fuoco è già una preghiera che va in cielo ma se preghi non va male!).
Si rimaneva lì attorno al falò prima a guardare le fiamme , poi le braci. Ogni anno avevo le stesse domande da porre, lui con pazienza rispondeva.
La tradizione durò dall'87 al 2004, nonno Nando nel 2005 andò avanti. Da allora qui ad Arguello non accendiamo più il feu dra Madona ma lui è felice perché sente che almeno lo ricordiamo!
BEPPE FENOCCHIO