ER CADREGHé
"Hei dra' ca'!!" lo sentivi gridare al mattino presto, per mano una bicicletta dai freni a bacchetta, legato lungo la canna un fascio o due di lunga paglia palustre. Una borsa di tela pendeva da un lato, dentro attrezzi in legno di varie fatture, un coltello a tutta lama in ferro come quella dei calzolai "le ura neh!"---- Aah! Diceva mia nonna affacciatasi alla porta "u' l'è er cadreghè, dìe cu vena an zù!" Si era fermato prima della discesa che portava verso l'uscio, ma nel frattempo, quasi sicuro di essere accolto, aveva già slegato i fasci di paglia. Lo guardavo incuriosito perché non l'avevo mai visto prima, ero incuriosito come lo possono essere solo i bambini... "vòri mangè chercos? Gli dice la nonna. "chercos suta i denci u ie steisa ben!" gli risponde quell'uomo e aggiunse: "sui fussa anche in bicier ed vin u sariscia ancura mei!" "cul li un manca mòi ste tranquill!"... " i nài der cadreghe da ampaiè?" u disc l'om --- "chicadujna aiè ben!".
Prima na quora ed pan, du fette spoesse ed panzètta un tòc ed furmagètta e due bicer ed vein, poi a cuminzova... Era una meraviglia per me vederlo all'opera mentre velocemente intrecciava la paglia facendone delle corde uniformi che poi inseriva abilmente incrociandole tra le traverse del sedile, nel farlo si aiutava con gli attrezzi in legno tra i quali una specie di fuso per allargare le paglie quando necessitava. Nel pomeriggio aveva impagliato di già una mezza dozzina di sedie, poi dopo essere pagato con qualche migliaio di lire se ne andava barcollando "trascinando" la bicicletta... pensai che questa in fondo non gli servisse per andarci sopra, ma come mezzo di trasporto per il suo lavoro.
"Me smia mez ciuc!" disse la nonna. A me lo sembrava del tutto, i due fiasconi di vino erano li vuoti accanto all'uscio dove aveva lavorato. "Asvuguma i notr an'!" "Arveddse!" rispondeva la nonna.
Per me una giornata da ricordare...
LUIGI BERTORELLI
Prima na quora ed pan, du fette spoesse ed panzètta un tòc ed furmagètta e due bicer ed vein, poi a cuminzova... Era una meraviglia per me vederlo all'opera mentre velocemente intrecciava la paglia facendone delle corde uniformi che poi inseriva abilmente incrociandole tra le traverse del sedile, nel farlo si aiutava con gli attrezzi in legno tra i quali una specie di fuso per allargare le paglie quando necessitava. Nel pomeriggio aveva impagliato di già una mezza dozzina di sedie, poi dopo essere pagato con qualche migliaio di lire se ne andava barcollando "trascinando" la bicicletta... pensai che questa in fondo non gli servisse per andarci sopra, ma come mezzo di trasporto per il suo lavoro.
"Me smia mez ciuc!" disse la nonna. A me lo sembrava del tutto, i due fiasconi di vino erano li vuoti accanto all'uscio dove aveva lavorato. "Asvuguma i notr an'!" "Arveddse!" rispondeva la nonna.
Per me una giornata da ricordare...
LUIGI BERTORELLI